Égyptologie
Il libro dei Morti di Merit

30 €
ISBN ITA 9791280608048 16 x 24 cm, 416 p., 2021, 780 gr
Auteur: Luca Peis
Nel 1906 Ernesto Schiaparelli trovò nella necropoli di Deir el Medina la tomba intatta del “capo dei lavori” Kha e della moglie Merit. Tra i reperti più importanti rinvenuti nella camera funeraria vi era un Libro dei Morti lungo quasi 14 metri… ora custodito al Museo Egizio di Torino. Molti anni dopo, nel 1927, egli scrisse: “Come era consuetudine nei monumenti funerari di quella necropoli, anche questa cappella di Kha aveva un suo proprio recinto o piazzale… dal quale dovette provenire un papiro funerario posseduto fin dal secolo passato dalla Biblioteca Nazionale di Parigi, che porta ambedue i nomi di Kha e Merit.” Esisteva dunque un secondo Libro dei Morti, ricollegabile agli stessi personaggi… un papiro che non fu trovato all’interno della tomba e di cui si conosceva solo il nome del collezionista che, nel 1862, lo donò alla Biblioteca nazionale di Francia: Honoré-Théodoric-Paul-Joseph d’Albert, duca di Luynes… Numerosi interrogativi sono dunque ancora legati a questo papiro. Cercheremo di ricomporre, come in un puzzle, la sua storia e il suo significato: tassello dopo tassello conosceremo la vita di colui che per primo ne entrò in possesso (il duca di Luynes), ricostruiremo virtualmente il presunto luogo di provenienza (l’antico villaggio di Deir el Medina), la vita, la carriera di Kha, l’improvvisa morte di Merit, con le sue impreviste conseguenze… Fulcro di questo libro sarà però lo studio del papiro catalogato come “papyrus funéraire de la Dame Merit” di cui verrà tradotto integralmente il testo, comparandolo con il papiro di Kha custodito a Torino. Dalla lettura di questo Libro dei Morti cercheremo quindi di risolvere gli interrogativi lasciati aperti da questo papiro tra cui il più importante: fu veramente il papiro di Merit?
Fulcro di questo libro è lo studio del papiro catalogato alla Bibliothèque nationale de France come “papyrus funéraire de la Dame Merit”, tradotto integralmente, comparandolo con il papiro di Kha (sposo di Merit) custodito al Museo Egizio di Torino.
Con una riproduzione del papiro in facsimile, su carta avorio.